Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza: la nuova sinistra riparte dal basso

Alla luce degli episodi che hanno scosso la cronaca degli ultimi tempi, appare sempre più cristallino il bisogno di ricostituire la coscienza politica di ciascun cittadino italiano.

L’uso del termine coscienza è voluto e ragionato, poiché è dal discernimento di ognuno di noi che bisogna partire per restituire dignità a questi anni amari ed infausti.

Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani” – affermò Massimo D’Azeglio nel 1861, esprimendo un pensiero che trova ancora oggi una preoccupante applicabilità: l’Italia del XXI secolo pare essere, come quella di Garibaldi, compatta per morfologia ma segnata da mille o più discrepanze che ne compromettono lo sviluppo.

Ad ostruire il progresso del Paese, il desolante scenario politico del momento e un’amministrazione governativa che alimenta sentimenti d’odio e d’intolleranza per raccogliere consensi.

In un clima tanto pregno di egoismo, in cui i partiti di estrema destra trovano il plauso di una popolazione nazionalista, solo una microscopica minoranza si mostra capace di fare opposizione.

Le recenti elezioni hanno infatti riportato a galla un sentimento di autoconservazione che, essendo rimasto sopito per molto tempo, oggi torna corroborato e con grande prepotenza affolla piazze e porti.

La classe politica dirigente, del resto, legittima e alimenta l’istinto prevaricatore dell’elettorato, facendo leva sulla demagogia verbale e sulla retorica che ormai dilaga in rete.

L’immigrato è dunque, in questo preciso momento storico, abbandonato ad uno stato di marginalità, che lo confina ancora una volta in una geografia ristretta e discriminante.

Da cosa bisognerebbe, dunque, far ripartire la sinistra italiana?

Il momento storico che stiamo vivendo mette in luce un’urgenza: quella di riportare in auge il buon senso. Il ‘come’ ci viene insegnato ancora una volta dai principi della democrazia, tra i quali possiamo riconoscere l’uguaglianza e il rispetto per il prossimo.

Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza è un progetto che nasce proprio dalla necessità di risvegliare nei cittadini la coscienza politica e di ripartire dal basso per la ricreazione di una sinistra che sappia ancora comunicare con il popolo.

Ad oggi, infatti, destra e sinistra sembrano camminare sugli stessi binari e perseguire degli obiettivi che non riflettono più i bisogni del popolo italiano.

Il nuovo movimento politico e civile del Brancaccio, nato dall’ispirazione di Tommaso Fontanari e Anna Falcone, si è fatto strada tra le principali realtà comunali d’Italia, raccogliendo opinioni, stimolando dibattiti e provando a riavvicinare i giovani alle urne.

Il programma riparte dal credo democratico, riprendendo, con modalità del tutto nuove, i temi che affollano la cronaca degli ultimi anni: lavoro, immigrazione, redistribuzione della ricchezza e lotta alla precarizzazione di alcune professioni. Ampio spazio è dedicato poi all’attuazione della Costituzione.

Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza crede infatti che le linee guida da seguire, nel tentativo di formulare una vera e propria rivoluzione di intenti, siano già anticamente contenute nei principi fondamentali della Costituzione. Rispettando dunque le norme costituzionali, che dal 1948 fanno da guida al Paese, è possibile riavviare una risolutiva riqualificazione sociale e porre le fondamenta per la costruzione del bene comune.

È proprio tra le pagine della Costituzione, infatti, che possiamo ritrovare i principi di uguaglianza attraverso cui poter abolire ogni tipo di discriminazione e attribuire pari dignità ad ogni cittadino.

La coscienza politica collettiva – citata spesso anche da Gramsci – è il faro a cui un Paese che brancola nel buio può e deve aggrapparsi con forza.

Fake news e informazione strumentalizzata sono oggi i mezzi attraverso cui si fa strada la propaganda d’odio razziale: la battaglia contro questi sistemi d’esclusione e ostilità riguarda ognuno di noi e per questo va gestita facendo cooperare tra loro istituzioni e cittadini.

Destrutturare ad uno ad uno i temi che veicolano messaggi deleteri per la società è compito della politica. Per questo bisogna ricreare una lista unitaria di sinistra che sappia coinvolgere gli assenteisti, affollare nuovamente le urne e rappresentare al meglio gli ideali democratici. La battaglia contro un governo che fa dell’intolleranza il proprio manifesto va infatti combattuto con una sinistra rinvigorita, che sappia contrapporsi anche al PD e al centro sinistra.

Il programma da portare avanti dovrà per questo tenere fissi gli obiettivi che stanno più a cuore al popolo, come la lotta alla xenofobia e al razzismo, al precariato e alla disparità di genere