Termocamino: che cos’è, come funziona, quale scegliere

Spesso paragonato ad una caldaia, il termocamino è in realtà un sistema di riscaldamento tecnologicamente avanzato che consente di riscaldare gli ambienti e l’acqua della tua casa contemporaneamente, con un notevole risparmio sull’energia. Nello specifico, il termocamino può essere considerato un’evoluzione del camino tradizionale,più ecologico (per rispettare maggiormente l’ambiente) ma allo stesso tempo molto efficiente.

Ma come funziona e quale modello scegliere? Vediamo, in collaborazione con gli esperti di eterra.it, quali sono le varie tipologie di termocamino e come scegliere quello giusto.

Come funziona il termocamino

Il termocamino è costituito da 3 differenti parti, che sono in comune con quelle dei vecchi camini: canna fumaria, cappa e focolare. Quest’ultimo accoglie il fuoco ed è dove avviene la combustione, mentre i fumi prodotti vengono convogliati all’interno della cappa e successivamente escono tramite la canna fumaria, grazie ad un apposito comignolo. La combinazione risulta innovativa e semplice al contempo.

Inoltre, questa tipologia di camino garantisce dei notevoli rendimenti energetici e di basso consumo tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili, quali acqua o legno.

Le ulteriori componenti che costituiscono un termocamino possono variare a seconda della sua tipologia, dell’alimentazione e dei vari modelli esistenti.

Quale termocamino scegliere

Vi sono differenti tipologie di termocamino sul mercato, ed è importante che tu scelga quella più adatta per la tua abitazione e le tue esigenze di consumo energetico.

Una di queste è il classico termocamino a legna: è più moderno rispetto ai camini in legno tradizionali ed è caratterizzato da un focolare chiuso, che permette al calore di essere convogliato nell’impianto di riscaldamento senza disperdersi. Inoltre, il termocamino a legna può permetterti di sfruttare almeno il 60% dei prodotti della combustione e ben oltre questa percentuale.

Il rendimento energetico basso viene dato dallo sportello di chiusura, che viene solitamente realizzato col vetro ceramica per permettere di intravedere la fiamma all’interno e di non scottarsi. Infine, il fumo potrà essere correttamente espulso tramite un portellone che lo guida alla canna fumaria correttamente, senza che delle scorie possano essere disperse nella tua casa.

Nel caso in cui non ti aggradano i termocamini classici in legno, potresti optare per quelli ad aria: questi ultimi permettono di riscaldare l’intera casa tramite dei bocchettoni.

L’aria calda riesce a circolare all’interno delle intercapedine ed esce tramite i bocchettoni posti al di sopra dello stesso camino, arrivando infine a dei tubi che la distribuiscono in tutta l’abitazione.

Infatti, per impianti del genere vengono previste delle apposite fughe sopra o sotto le porte, e l’aria calda che circola continua ad essere riciclata dallo stesso impianto: in quest’ultimo caso, deve essere presente un bocchettone che rigetti aria calda ed un altro che la riprenda in ogni stanza.

Come ultima tipologia troviamo i termocamini ad acqua, che risultano meno invasivi rispetto a quelli ad aria. Infatti, queste tipologie di termocamini necessitano esclusivamente dei termosifoni classici per il corretto funzionamento, o in alternativa, di un apposito impianto a pavimento radiale. Inoltre, permette di sostituire la caldaia e garantire la produzione di acqua calda.

Questi termocamini dispongono di un focolare dai materiali refrattari, capaci di far raggiungere all’acqua una temperatura elevata nel giro di poco tempo. Sopra il focolare invece, potrai individuare uno scambiatore che immagazzina l’acqua da dover scaldare. I suoi tubi non sono esclusivamente posizionati sopra il focolare, bensì anche in delle intercapedine.

Nel momento in cui accendi il camino, potrai tranquillamente mantenere la porta del focolare aperta in modo da far fuoriuscire i fumi prodotti dalla combustione dalla canna fumaria. Quando la combustione viene avviata in modo ottimale, il portellone deve essere chiuso ed i fumi passano all’interno delle intercapedine al fine di scaldare l’acqua presente nello scambiatore. Infine, l’acqua calda scorre all’interno dell’impianto e può essere utilizzata sia tramite un impianto radiale a pavimento sia per i termosifoni.