Time Lapse e cantieri: vantaggi e criticità

La fotografia in time lapse, può essere utilizzata nell’edilizia e nel settore delle costruzioni. I vantaggi sono molteplici e comprendono il monitoraggio del cantiere, nonché l’opportunità di sfruttarlo come un potente strumento di comunicazione e marketing.

Il primo aspetto riguarda forse la considerazione più ovvia ma allo stesso tempo centrale per comprendere il valore del video in timelapse in ambito edilizio.  La possibilità di riprendere a cadenza ridotta le immagini, potendole poi riproporre a velocità maggiore e racchiudere in pochi minuti ciò che è stato costruito in mesi se non addirittura anni, produce un effetto sorprendente. Il fattore temporale, riceve una valorizzazione che difficilmente può essere trasferita con altrettanta efficacia comunicativa. Riuscire a mostrare cosa accade tra il nulla e il traguardo finale, ha un impatto indiscutibile. E non stiamo parlando dei tempi infiniti e (volutamente?) di molte opere pubbliche.

Quali strumenti impiegare?

Per dare il giusto valore al fattore temporale occorre quindi interrogarsi su quale sia lo strumento più efficace per farlo.
Oggi le tecnologie consentono di utilizzare sistemi monitorati e gestibili via remoto grazie alla rete.

Grazie a questa modalità è possibile gestire quanto viene ripreso e, in particolare, è possibile modificare gli elementi di base della fotografia, il tempo appunto e l’esposizione di ogni scatto, e di intervenire intervenendo sul numero totale delle immagini registrate.
La gestione da remoto ha l’indubbio vantaggio di poter controllare il buon esito della lavorazione e – non ultimo – mostrare l’avanzamento dei lavori in tempo reale ai propri investitori, potenziali clienti o soggetti appaltanti.

Quanti fotogrammi scattare?

Non esiste un numero di scatti ideale, perché molto dipende dalla tipologia di attività: si potrà andare, iin un’ora,  da pochi fotogrammi fino a cadenze di scatto maggiori. Di solito si scatta un’immagine al secondo, con apertura del diaframma molto ampia, per puntare l’attenzione, ad esempio, sul traffico presente su una strada o sul numero di aerei in atterraggio e decollo da un aeroporto strada.Inoltre, realizzare uno scatto in un tempo compreso fra uno e cinque secondi, è indicato per risaltare la percezione di fenomeni atmosferici, come la formazione e lo spostamento delle nuvole oppure il transito dal buio della notte alla luce del giorno.
Sono invece preferibili scatti tra i 15 e i 30 secondi, per catturare i fenomeni astrali come la rotazione della luna o le stelle.

Per questo tipo di utilizzo basterà una discreta macchina fotografica, con sistema mirrorless, un intervallometro e uno slider motorizzato da poter azionare in sincrono.
Serviranno poi una coppia di schede di alta capacità per semplificare lo stoccaggio dei dati. Per quanto riguarda l’alimentazione non ci saranno problemi se si sceglierà di utilizzare batterie aggiuntive o battery pack poco costosi.

Quanto devono durare i time lapse?

Il tempo potrebbe rappresentare un problema nel caso in cui le riprese dovessero durare mesi o anni: per questa tipologia di ipotesi è chiaro che le fotocamere dovranno essere supportate da un sistema di alimentazione monitorabile e una memoria accessibile a cadenza periodica.
La gran parte dei cantieri edili che seguono costruzioni di edifici, vengono ripresi con uno scatto tra i 3 e i 5 minuti con una parziale penalizzazione però, relativa alla fluidità del movimento. Per questo motivo il suggerimento che solitamente si dà è quello di non risparmiare sul numero degli scatti. È preferibile invece affidarsi a numeri maggiori per poter poi lavorare con maggiore facilità in sede di post produzione.
È vero al contempo, che una scelta di questo tipo comporterà oneri maggiori in termini di archiviazione dei dati. Bisognerà quindi contemperare fra la qualità e la maggiore difficoltà di lavorazione dei dati.
Alle luce di queste considerazioni è preferibile fare almeno uno scatto ogni  30 secondi in modo da garantire maggiore fluidità. Come i filmati in timelapse nei cantieri girati da questa casa di produzione: con durate simili,  è facile  arrivare a 1000 fotogrammi al giorno per ogni camera impiegata.

Per un’idea precisa di quale possa essere lo spazio necessario per ‘archiviazione delle immagini, è disponibile su questo sito un calcolatore di spazio che è in grado di fornire, inseriti i diversi parametri – numero degli scatti, dimensione dell’immagine, durata delle riprese – lo spazio occupato nello storage per un video in time lapse di durata variabile

Quante camere è meglio usare?

Questo è un altro aspetto su cui è utile soffermarsi. Per realizzare filmati in timelapse su un arco temporale più lungo, è sempre meglio affidarsi a più fotocamere.
Scegliere più punti di ripresa permetterà di lavorare in maniera migliore in fase di montaggio, consentendo di utilizzare le immagini come eventuale back up nel caso di problemi.  Un aspetto eventualmente problematico potrebbe essere il posizionamento delle camere.
Si tratta di una scelta che va studiata assieme ai responsabili di cantiere, per capire quale sarà l’orientamento dell’edificio e studiare quale sia il punto di ripresa migliore e avere la sicurezza di mantenere l’oggetto nell’inquadratura una volta tereminato

Cosa succede nella post Produzione dei Time Lapse: flickerin e motion graphic

Finite le riprese inizia una fase altrettanto importante: la postproduzione. Una delle potenziali criticità deriva dal quotidiano cambio di luce. Si tratta del cosiddetto flickering. Proprio il flickering è spesso causa di risultati non ottimali nel momento in cui si montano i fotogrammi in sequenza.

Per ovviare a questa problematica è possibile ricorrere ad appositi plug in o programmi stand alone.
Sul mercato ne esistono parecchi e sono utili a rendere uniforme la curva di luminosità delle foto.
Alcuni di questi  come TLTools e LRTimelapse lavorano autonomamente e sono preferibili su brevi sequenze perchè operano sui file Raw,  Altri, invece, come GBDeflicker o SapphireDeflicker lavorano meglio su sequenze lunghe perchè utilizzabili come plug in in programmi di compositing

Ancora molto sottovalutato il potenziale a scopi di marketing di motion graphic in sincrono con le immagini. Si tratta di informazioni molto utili per porre l’attenzione sulle attrezzature impiegate, il numero dei lavoratori coinvolti, costi e risorse impiegate, altezze e distanze. Una formula decisamente efficace per dare voce alle immagini, anche per mostrare non solo quanto viene fatto per “costruire”, ma in tutti quei casi in cui sia necessario operare delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici  e grandi opere, pubbliche o private