Estintori: tutto quello che c’è da sapere

Gli estintori rappresentano dei dispositivi indispensabili per la sicurezza di qualsiasi edificio. Per proteggere sé stessi e gli altri, è quindi importante sapere come funzionano e come vanno utilizzati in caso di necessità.

Per quanto sia importante conoscere a fondo questi dispositivi, va sottolineato che per procedere alla loro installazione, manutenzione e sostituzione, è necessario rivolgersi a professionisti del settore come savergroup.srl.

Definizione e composizione degli estintori

L’estintore rappresenta un dispositivo mobile essenziale per la sicurezza pubblica e privata, progettato per spegnere incendi attraverso l’utilizzo di agenti estinguenti.

La sua concezione è stata ideata per consentire un intervento immediato a chi lo utilizza, rendendolo accessibile anche a persone prive di esperienza nella sicurezza antincendio.

Le parti principali che compongono un estintore sono il serbatoio, al cui interno si trova l’agente estinguente, la valvola che regola il flusso d’uscita dell’estinguente e la manichetta che serve a orientarne la direzione.

All’interno dell’estintore oltre all’agente estinguente, si può trovare anche un propellente che ha il compito di favorirne l’emissione.

Gli estinguenti più diffusi

Esaminiamo le principali tipologie di agenti estinguenti:

  • schiuma: miscela di acqua, liquido schiumogeno e aria o gas inerte, utilizzata per i fuochi di classe B. È comunque impiegata su veicoli o nelle installazioni fisse;
  • acqua: particolarmente efficace sui fuochi di classe A, agisce attraverso soffocamento, raffreddamento e separazione;
  • idrocarburi alogenati: tra i primi composti utilizzati negli estintori, contengono atomi di alogeno che si legano all’ossigeno presente nell’aria per spegnere il fuoco;
  • polveri antincendio: frutto della combinazione tra sostanze chimiche e additivi, possono essere polivalenti (per fuochi di classe A, B e C) o bivalenti (per classi B e C).
  • anidride carbonica: conservata in forma liquida, è efficace per fuochi di classe B e C. Ha un effetto soffocante e non lascia residui, sconsigliata per l’uso all’aperto.

Se vuoi saperne di più sulla classificazione dei tipi di fuochi, ti consigliamo di andare su questa pagina.

Come si classificano gli estintori

Gli estintori possono essere suddivisi in diverse categorie a seconda di alcune caratteristiche:

  • agente estinguente: esistono tre tipi di principali che agiscono per soffocamento, raffreddamento o reazione chimica, spesso con azione combinata per impedire la propagazione delle fiamme.
  • propulsione: il metodo di propulsione più utilizzato sono i gas propellenti, come l’ossigeno o altri gas inerti. Alcuni modelli, invece, utilizzano l’acqua o l’anidride carbonica;
  • trasportabilità: si distinguono in estintori portatili, con peso fino a 20 kg, e carrellati, con peso superiore a 20 kg, adatti per situazioni dove è richiesta una maggiore quantità di agente estinguente.

Questa grande varietà di modelli consente di scegliere l’estintore più adatto alle specifiche esigenze e alle diverse situazioni di emergenza.

Manutenzione e utilizzo dell’estintore

Per garantire e assicurare la sicurezza necessaria nel tempo, è fondamentale eseguire controlli periodici sugli estintori.

Il personale dell’azienda che si occupa dell’installazione deve condurre un’indagine visiva per verificare l’integrità degli estintori e si occupa, con frequenza semestrale, di controllarne la pressione. In caso di necessità, provvede alla sostituzione immediata del materiale estinguente.

Come si usa un estintore

L’uso corretto di un estintore richiede la rimozione della spina di sicurezza e la completa pressione della leva per rilasciare l’estinguente sul fuoco.

Per fare ciò, è importante mantenere una distanza prudenziale di alcuni metri dalle fiamme e avvicinarsi gradualmente quando queste diminuiscono.