Palermo sparatoria allo Sperone: svolta alle indagini

Lo scorso lunedì 26 febbraio è accaduto purtroppo un terribile fatto di cronaca nera. Nel tardo pomeriggio, nel famoso rione Sperone, è avvenuta una terribile sparatoria che ha provocato la morte di una persona e un ferito grave.

Tempestive le indagini della polizia che sono arrivate ad una svolta con il fermo di due persone ritenute responsabili della tragedia, come si può leggere anche in questo articolo. Purtroppo, Palermo torna ad essere protagonista di fatti di violenza ma scopriamo insieme cosa è accaduto e come le forze dell’Ordine sono arrivate ai due fermi.

Ricostruzione dell’accaduto: cosa è successo quel maledetto pomeriggio?

Da una prima ricostruzione dei fatti del 26 febbraio, si evince che il tutto sia stato scatenato da una lite che poi è degenerata fino alla tragedia. Giancarlo Romano, 37 anni, insieme ad Alessio Caruso, 29 anni, si trovavano per l’appunto nel rione Sperone.

Da quanto riportato dai testimoni dopo la lite, i due sono stati prima inseguiti e poi aggrediti con colpi di arma da fuoco, si pensa esplosi da almeno due pistole differenti. La scientifica durante i rilievi ha infatti ritrovato bossoli appartenenti a pistole di calibri differenti. Purtroppo, Giancarlo Romano ha avuto la peggio, morto per via di tre colpi di pistola che lo hanno raggiunto nella parte inferiore del corpo, precisamente all’inguine causando la morte per dissanguamento.

Alessio Caruso è ancora vivo ma in grave condizioni, anche se la vittima risulta essere vigile e attualmente è stata trasportata all’Ospedale Buccheri La Ferla come riportato anche su questo link. Ancora in corso le indagini della Polizia che ha trovato qualche elementi significativi che ha portato al fermo di due persone: padre e figlio. I due abitano proprio nel palazzo sotto il quale è avvenuta la tragedia. Ancora da accertare le motivazioni che hanno portato a tale drammatico gesto.

Chi sono le vittime e le persone indagate?

Giancarlo Romano era già comparso qualche anno fa in un’indagine legata ad ambienti di stampo mafioso. Era emerso infatti uno stretto legame con Antonino Lo Nigro, boss mafioso che è stato arrestato due anni fa per motivi di droga. Si pensa dunque che il tragico evento possa essere scaturito da tali motivi e non da una semplice lite, ma il tutto è ancora da accertarsi.

L’amico Caruso invece ha dei precedenti per rapina, fatto che fa pensare chiaramente che il tutto sia legato ad un ambiente criminoso. Per altre notizie su ciò che accade a Palermo vi rimandiamo a  http://www.palermoparla.news/ dove troverete vari aggiornamenti. Tornando al nostro caso di cronaca, come anticipato sono state fermate due persone ritenute le responsabili.

Secondo le indagini probabilmente erano presenti anche altre persone sulla scena che poi sono scappate. I due fermati hanno subito perquisizione in casa dove appunto hanno trovato il padre con una ferita da arma da fuoco sulla gamba che fa pensare al coinvolgimento durante la sparatoria. I due al momento rimangono in stato di fermo, in attesa di ulteriori accertamenti da parte delle Forze dell’Ordine.