Fai un lavoro che ti non piace? Ecco come risolvere la situazione

Fare un lavoro che non ci soddisfa e non ci piace è una condizione molto comune, estremamente diffusa tra le persone che lavorano al giorno d’oggi. Le scelte che abbiamo quando non ci piace il nostro lavoro sono sostanzialmente due: o ci teniamo il lavoro che abbiamo e cerchiamo di farcelo piacere di più, oppure cambiamo lavoro.

Questo articolo che trae ispirazione da La Voce del Daimon si focalizza più su come trovare o creare un lavoro che ci piace di più, per essere più in linea con le nostre aspirazioni professionali e personali.

Il lavoro e un grande investimento di tempo e di energie

Basta fare due semplici calcoli per rendersi conto che lavoriamo quasi un terzo della nostra vita. In questo lungo periodo di tempo dedichiamo al nostro lavoro una grande porzione, non solo del nostro tempo, ma anche delle nostre energie sia fisiche che mentali; inoltre, in alcuni casi, e dipendentemente dal lavoro che si fa, potremmo anche investire una grande quantità di risorse economiche.

Insomma, da qualunque parte la si guardi, il lavoro è un grande investimento e occupa una parte molto rilevante del nostro tempo e delle nostre risorse. Quindi, stando così le cose, non stupisce che il lavoro abbia un ruolo così centrale nella vita di ciascuno di noi, non foss’altro perché serve per garantire la nostra sussistenza.

Ma fermarsi al lavoro semplicemente vedendolo come un metodo per sopravvivere, vorrebbe dire perdere una grande occasione per esprimere la nostra vera natura. Se è vero che, comunque, non ci possiamo realizzare solo ed esclusivamente tramite il lavoro, è però anche vero che il lavoro è un’occasione strepitosa che abbiamo per tirare fuori le nostre risorse e approfondire la conoscenza che noi abbiamo di noi stessi, e, nei casi migliori, potrebbe farci anche capire qual è il nostro scopo nella vita.

Fermarsi quindi ad un lavoro che non ci piace e quindi quasi una perdita di tempo e di energia ma anche ,e soprattutto, una possibilità sprecata.

Perché il lavoro che facciamo non ci piace per niente?

Magari ti sarai posto questa domanda un milione di volte e, immancabilmente, tutte le volte non sei riuscito a dare una spiegazione chiara e definita per il tuo sentirti così. Molto probabilmente, il problema è che è molto difficile isolare una sola ed unica ragione. E’ più probabile, invece, che questa insoddisfazione derivi da una serie di fattori che, per una ragione o per l’altra, con noi non risuonano: potrebbe essere una paga troppo bassa, potrebbe essere un ambiente di lavoro che non si confà al nostro modo di essere (in questo caso la pandemia e lo smart working, forse, in qualche modo, hanno aiutato), potrebbero essere i valori che questo lavoro incarna che non sono allineati con i nostri, o magari, ancora, potrebbe essere che il lavoro in sé e per sé ci piace, ma non ci lascia abbastanza tempo per tutte le altre cose importanti nella nostra vita.

È importante fermarsi un secondo a riflettere

Sia come sia, le ragioni possono essere diverse, ma, a prescindere da questo, definire nella maniera più chiara possibile quali sono gli elementi di insoddisfazione è molto importante, perché non possiamo sistemare una cosa che non sappiamo nemmeno che cosa sia.

Possiamo quindi partire con il facendoci qualche domanda per cercare di capire che cos’è che non va nel nostro lavoro o se, addirittura, magari, è qualcosa al di fuori del nostro lavoro che non ci piace e noi, per comodità, lo rigiriamo sul lavoro.

Questo momento di riflessione serve soprattutto a questo: serve per identificare, nella maniera più chiara possibile, le cause del nostro malessere.

Prendere una decisione

Una volta che abbiamo capito che cos’è che non va nel nostro lavoro, o, come dicevamo prima, nella nostra vita che però poi rigiriamo sul nostro lavoro, allora è importante prendere una decisione: o rimaniamo lì dove siamo, oppure decidiamo di cambiare lavoro.

Nel caso in cui decidessimo di rimanere dove siamo, benissimo, ma l’importante è che non sia una decisione presa sulla base della paura e sulla base della pigrizia. Deve, invece, essere una scelta consapevole che ci porta ad un miglioramento delle nostre condizioni attuali: rimaniamo lì dove siamo perché vogliamo migliorare la nostra situazione.

Va da sé che migliorare la propria situazione implica anche il fatto di non lamentarsi, dal momento che, quando ci lamentiamo, vuol dire che sentiamo che c’è ancora qualcosa che non va e, invece che risolvere la situazione, sprechiamo tempo, risorse, ed energie a lamentarci.

La seconda scelta che abbiamo, invece, è quella di cambiare completamente lavoro o carriera. Sono entrambe scelte molto delicate, che possono avere degli impatti molto rilevanti sulla nostra vita. Ciononostante, se ci sentiamo di voler fare questo passo, lo dobbiamo fare senza esitazione: possiamo incominciare a guardarci intorno, per cercare altre soluzioni che potrebbero andare meglio per noi, potremmo anche incominciare solo a mettere mano al nostro curriculum vitae per svecchiarlo un po’, o potremmo anche incominciare a pianificare l’attività dei nostri sogni che è lì, ferma nel cassetto da chissà quanto tempo.

Sia quale sia la decisione che prenderemo, la cosa importante è non stare lì fermi e far finta di niente sperando che la insoddisfazione, come per magia, un giorno passi perché, purtroppo, non è così, e forse è anche un bene perché è proprio questa insoddisfazione a farci capire che, in un modo o nell’altro, dobbiamo cambiare strada.