Di porte tagliafuoco si sente parlare molto spesso negli ultimi anni, perché si tratta di dispositivi antincendio che possono essere davvero utili per limitare i danni pratici di un eventuale incidente in azienda e non solo.
Le porte tagliafuoco consistono semplicemente in porte che sono connotate, a causa dei loro materiali, da una elevatissima capacità di resistenza al fuoco ed al calore. Il suo scopo è quindi quello di poter isolare le fiamme in caso di incendio, e può essere un eccellente sistema di protezione passiva per poter ridurre le fiamme o il fumo fra i compartimenti all’interno di una azienda. Non a caso sono molto utilizzate nei locali pubblici o aperti al pubblico dove ci sono particolari rischi di incendio (si pensi a bar, locali e ristoranti) ma anche nelle strutture private. Le porte tagliafuoco possono garantire anche una salvezza di parte del locale dal fuoco, o comunque ridurre i danni, in caso di incendio.
Le porte tagliafuoco sono un dispositivo contro gli incendi davvero molto utile per poter tenere a bada questo tipo di rischio e sono quindi uno strumento di protezione contro i rischi di incendio che vale la pena prendere in considerazione, e rivolgersi ad aziende che trattano prodotti antincendio per poter approfondire questo tema.
Ma che cosa sono le porte tagliafuoco e come funzionano? Da cosa sono costituite? Cerchiamo di scoprire meglio questi prodotti e le loro caratteristiche.
Come funzionano le porte tagliafuoco
Le porte tagliafuoco sono strutturate con materiali tali da resistere al calore delle fiamme e in questo modo smettere di alimentarle, impedendo così che si possano diffondere. Sono quindi uno strumento di protezione passiva contro le fiamme.
Sono costituite da materiali pensati per poter resistere ad alte fonti di calore, e lo scopo è quello di tagliare l’ossigeno e l’alimentazione delle fiamme per impedire la loro diffusione.
Un sistema di protezione passiva di questo tipo usa la combinazione di diversi materiali, che in genere sono acciaio, gesso, vetro, vermiculite a strati, legno.
Tutte le porte tagliafuoco per essere a norma devono essere dotate della sigla REI, ovvero resistenza al fuoco che sono:
- Resistenza, cioè capacità delle porte tagliafuoco di reggere anche in caso di incendio. Si tratta però di un requisito che è stato rimosso per questo tipo di prodotto.
- Ermeticità: capacità di trattenere il fuoco.
- Isolamento termico. Riduce la trasmissione del calore.
La classificazione REI varia sulla base dei minuti con i quali le porte tagliafuoco possono riuscire a resistere all’azione del fuoco. Le porte più usate sono le REI 60, che resistono per un’ora al fuoco, e le 120.
Ogni porta va accompagnata da una etichetta, un documento che certifica che le porte siano state testate al calore.
Non solo, le porte tagliafuoco devono rispettare anche tutte le normative antincendio in vigore, sulle specifiche della manutenzione periodica e dell’utilizzo.
Ovviamente le porte tagliafuoco devono essere sempre manutenute al meglio secondo le norme di legge per garantire la resistenza anche in caso di incidente e incendio. Il perfetto funzionamento di questi prodotti deve essere garantito, ad esempio, dal buon funzionamento del serramento. Le porte tagliafuoco devono anche essere resistenti rispetto alle fiamme e al calore elevato, ma non sono immuni alla combustione ed ovviamente si rovinano al contatto con alte forme di calore, ma permettono di limitare la portata dell’incendio ed i suoi danni e sono quindi fondamentali per preservare la sicurezza di cose e persone.
Tipi di porte tagliafuoco
Possiamo distinguere due tipi principali di porte tagliafuoco:
- quelle a battente, costituite da battente singolo o doppio e struttura in acciaio ignifugo;
- quelle scorrevoli, ideali per le grandi industrie, con telaio e struttura di materiale ignifugo.