Intelligenza artificiale, come sta cambiando il mondo del lavoro (e non solo)

La tecnologia è in perenne evoluzione. Non è una novità, del resto: negli ultimi decenni abbiamo osservato un netto cambiamento, forse fin troppo “repentino” sotto molti aspetti. La velocità con cui stanno avvenendo tali cambiamenti desta preoccupazioni da una parte, ma curiosità dall’altra, soprattutto quando si parla di intelligenza artificiale. Che sta cambiando, di fatto, il mondo del lavoro così come lo conosciamo, ma non solo. Ve ne parliamo.

L’impatto sul marketing

È sbagliato affermare che le macchine sostituiranno gli esseri umani sui posti di lavoro. Sì, probabilmente alcune mansioni sono destinate a “sparire”, assolvibili dai robot, per concedere a noi umani del tempo in più per dedicarci all’ottimizzazione di ulteriori aspetti. Generalmente, un computer digitale esegue molte delle funzioni cognitive della mente umana: problem solving, esperienza, imparare dai propri errori, ragionamento.

Rispetto alla mente umana, però, il computer digitale non subisce i medesimi bias cognitivi, che sono del tutto spontanei. Uno dei campi su cui effettivamente l’AI sta già agendo è quello del marketing: applicata a questo settore, diventa un enorme punto di riferimento. Un valore aggiunto, oltre che una novità, che permette di dare maggiore concretezza alle proprie analisi.

Si chiama Artificial Intelligence Marketing, ed è un approccio assolutamente innovativo con vantaggi da non sottovalutare, tra cui una migliore comprensione del mercato, con il fine ultimo di segmentarlo, e l’ottimizzazione della customer relationship management. Anche la creazione di contenuti persuasivi è molto sviluppata dall’AI, ma non per questo i copy spariranno: la buona notizia è che c’è ancora bisogno di creatività e del tocco umano.

Intelligenza artificiale ed e-learning: il futuro

Naturalmente, la tecnologia è il nostro futuro, volente o nolente. Ciò significa che da tempo è ormai in atto un processo di alfabetizzazione digitale: conoscere la tecnologia è il primo passo per usarla al meglio, con la massima consapevolezza. Altrimenti, senza le competenze “minime”, si corre il rischio di usarla molto male.

Ecco perché vogliamo dare spazio a un tema importante, che ci tocca tutti, legato allo studio: l’intelligenza artificiale applicata all’e-learning. Abbiamo già anticipato una delle caratteristiche alla “base” dell’AI, ovvero la capacità di imparare dalle proprie esperienze. Al momento, le applicazioni dell’AI sono enormemente diffuse nell’uso di chatbot, analisi semantica, computer vision e gestione dei cosiddetti Big Data.

Ma ci sono anche dei programmi di intelligenza artificiale che possono essere sfruttati per il settore, come ChatGPT, Jasper o Midjourney. Come per il marketing, anche per il settore dell’e-learning c’è l’opportunità di apprezzare diversi vantaggi, come la possibilità di rispondere in tempo reale agli utenti che hanno bisogno, garantire una migliore accessibilità agli utenti con disabilità, la creazione di contenuti personalizzati.

Lo step principale, che è quello della personalizzazione della formazione individuale, non va in alcun modo sottovalutato, in quanto l’AI si avvicina al modello di apprendimento Recommendation System. Siamo agli inizi dello sviluppo di questa tecnologia, ma stiamo parlando di un mondo in cui l’algoritmo può studiare le abitudini di un soggetto e offrire un percorso formativo su misura, prevenendo bocciature o eventuali criticità.

Intelligenza artificiale e ricerca scientifica: prime rivoluzioni

L’intelligenza artificiale ha già un impatto sul settore produttivo di ogni parte del mondo. Ma per quanto riguarda la ricerca scientifica? Ebbene, anche in questo caso l’uso di forme di AI non va sottovalutato, in quanto la capacità di analizzare una grande quantità di dati è pronta a fare la differenza. La ricerca è intensiva, ma il rapporto tra le informazioni da analizzare e il tempo necessario per farlo al meglio… è molto limitato, se pensiamo a noi esseri umani.

Come fare dei passi in avanti da gigante? Dando “in pasto” all’intelligenza artificiale questa mole di dati, sfruttando un algoritmo di apprendimento automatico proprio con lo scopo di estrarre le informazioni. Sta già accadendo nel mondo, esattamente all’Heidelberg Institute for Theoretical Studies, ma anche vicino a “casa” nostra, a Bologna, dove il Cineca sta strutturando Leonardo, tra i più potenti supercomputer al mondo. Le prime rivoluzioni partono proprio da qui.

Intelligenza artificiale e mobilità, gli sviluppi

Veniamo, infine, a un altro settore destinato a subire cambiamenti altrettanto importanti, ovvero quello dei motori: quali sono le automobili del futuro, motore a scoppio o elettrico? Ebbene, il motore elettrico è ormai un enorme punto di riferimento, ma non solo. Perché anche in questo caso l’intelligenza artificiale è pronta a fare la differenza. In che modo?

Gli scenari sono molteplici, e siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma – in un futuro nemmeno troppo lontano – potremmo osservare un netto miglioramento della mobilità nelle città grazie a una mobility governance molto più efficiente.

Anche in questo caso la parola d’ordine è “personalizzazione”, ma non solo: pensiamo alla possibilità di strutturare la guida autonoma, che dà l’opportunità a tutti, anche a coloro che sono affetti da disabilità, di poter usufruire del mezzo di trasporto. Una rivoluzione importante, ma è solamente la prima delle tante sfide che probabilmente vivremo in futuro.