Cattivi pagatori: definizione, cause e conseguenze

Negli ultimi anni, soprattutto a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime e delle guerre in corso, sono tanti privati cittadini e le aziende che non riescono a rispettare tutti gli impegni finanziari presi.

Non riuscire a essere costanti nei pagamenti, ad esempio di una rata del mutuo o di un prestito, può avere come conseguenza quella di essere segnalati come cattivi pagatori con tutto ciò che ne consegue.

Di seguito, faremo chiarezza su cosa significa essere un cattivo pagatore, quali sono le conseguenze più evidenti e come uscire da questa spiacevole situazione.

Cattivo pagatore: la definizione

Lo status di cattivo pagatore può essere attribuito sia a individui privati che aziende che non riescono a pagare puntualmente una o più rate di prestiti o mutui.

Non esiste un elenco ufficiale, ma gli istituti finanziari possono ottenere informazioni di tipo creditizio relative ad aziende o privati che vogliono accedere a finanziamenti.

Queste informazioni possono essere ottenute consultando il CRIF (Centrale Rischi Finanziari), che contiene l’elenco di tutti coloro (sia in regola che non in regola) che accedono a finanziamenti, e la Centrale Rischi della Banca d’Italia.

Quanto dura la segnalazione come cattivi pagatori

La segnalazione ha una durata proporzionata alla gravità dell’insolvenza.

Ad esempio, nel caso di due rate non pagate, una volta regolarizzati i debiti, la segnalazione al CRIF durerà per 12 mesi.

Se le rate non pagate sono di più, la registrazione viene allungata a 24 mesi. Ovviamente, in casi di morosità più gravi rimaste insolute, la registrazione al CRIF può essere estesa ulteriormente a 36 mesi.

Com’è facile intuire, nel momento in cui non avviene il pagamento degli importi dovuti e quindi la cancellazione della registrazione, diventa estremamente difficile poter accedere a prestiti, mutui o all’apertura di un conto corrente.

Per quanto riguarda la cancellazione dal CRIF, puoi approfondire ogni aspetto leggendo l’articolo che trovi in questa pagina.

Cattivi pagatori: cause e conseguenze

Sono diversi i casi che possono portare aziende e privati cittadini a essere indicati come cattivi pagatori.

Ciò può accadere, ad esempio, se si ritarda il pagamento degli importi pagati con carta di credito o delle utenze, quando non si pagano le rate di un prestito, oltre a quando si ha una giacenza in rosso sul conto per periodi prolungati.

La segnalazione come cattivi pagatori ha come conseguenza più immediata la difficoltà di accedere a finanziamenti da parte di istituti bancari o finanziari. In alcuni casi, potrebbe essere necessario fornire delle garanzie accessorie o avere un garante.

Come avviene la registrazione al CRIF

L’inserimento nelle liste dei cattivi pagatori non avviene istantaneamente, visto che la procedura contempla l’invio di una lettera di avviso preliminare.

Qualora il debito non venga risolto entro due settimane, scatta automaticamente l’aggiunta del nome nell’elenco dei soggetti inadempienti.

Chi ha accesso a queste segnalazioni?

Le istituzioni finanziarie hanno l’autorizzazione per consultare il SIC (Sistema di Informazioni Creditizie) gestito dal CRIF, al fine di valutare la situazione finanziaria dei debitori. Attraverso la consultazione del registro dei cattivi pagatori del CRIF, è possibile ottenere dettagli su richieste di credito pendenti e sulle modalità di rimborso dei finanziamenti attivi.

Questo registro, come accennato, comprende sia informazioni positive che negative sugli adempimenti finanziari. Qui sono documentate tutte le segnalazioni effettuate mensilmente dagli istituti di credito riguardo a eventuali ritardi nei pagamenti da parte dei clienti.