Quali sono gli svantaggi del lavoro agile per aziende e dipendenti e perché non farlo mai

Se è vero il 2017 è l’anno di introduzione in Italia delle modalità di produzione in smart working è anche vero che il lavoro agile comporta svantaggi per entrambi i soggetti coinvolti, aziende dipendenti. 

Ecco quali sono gli svantaggi dello smart working per il lavoratore dipendente

Per alcuni aspetti gli svantaggi dello smart working sono connessi allo stile di vita del lavoratore. Si dice sempre che la vita sedentaria, l’assenza di movimento comporta delle conseguenze negative per la salute, il più evidente dei quali è l’aumento del colesterolo. Una malattia molto diffusa nelle società occidentali e sedentarie. Ma questo stile di vita a volte è imposto al dipendente dalle circostanze in cui si trova a dover svolgere il suo lavoro. Un lavoro che può assorbire fino a 10 ore della giornata suddivise in 8 di lavoro e 2 spese per gli spostamenti con i mezzi pubblici o con propri mezzi privati. Ora, anche l’adozione del lavoro agile, di per sé, non garantisce automaticamente un miglioramento dello stile di vita. 

Un altro svantaggio è lo svolgimento periodico di video conferenze tra colleghi o brevi call con i propri responsabili, per avere le necessarie informazioni sul lavoro da svolgere e il pericolo connesso di hackeraggio e furto informatico dei dati protetti trattati. A tutela,non mancano gli strumenti e device digitali da utilizzare con le necessarie accortezze e misure di sicurezza imposte dalla stessa modalità di lavoro smart e di utilizzo dei device digitali, per tenere al sicuro e non perdere i dati trattati.

Stili di vita e modalità delle modalità smart working

Lo smart working potrebbe indurre il lavoratore a mischiare la vita personale con il lavoro. In questo senso bisogna porre molta attenzione alla gestione dei tempi del lavoro agile, individuando lo spazio giusto per svolgere il proprio lavoro con determinazione, responsabilità e organizzazione. La cattiva gestione di questi aspetti può far cadere nella trappola opposta, quella dell’eccessivo isolamento, lontano dagli altri e da ogni contatto con i colleghi. Non è difficile correggere questo aspetto. Sono ormai diffusi nelle grandi città gli spazi di co-working, dei quali si può approfittare per scegliere i colleghi con i quali condividere qualche ora di lavoro liberamente unendo l’utile della condivisione del lavoro, con il diletto di ritrovarsi in compagnia di una o più persone gradite e con le quali si condividono interessi, strategie e modalità di lavoro. 

L’identificazione tra dipendente e azienda

Un altro aspetto da curare che potrebbe tradursi in uno svantaggio per le imprese e per il lavoro svolto da dipendente è l’assenza di identificazione con l’azienda. L’eccessiva lontananza dal luogo di lavoro, dai colleghi, dalle abitudini connesse allo svolgimento delle proprie mansioni potrebbe mortificare la necessaria identificazione con l’azienda per la quale si lavora, un valore che di per sé è positivo. 

La consapevolezza del dipendente e la scelta del lavoro agile 

Nonostante gli svantaggi, i dati statistici restituiscono una nuova realtà di lavoro abbastanza gestibile dal lavoratore agile, tanto che la percentuale dell’incremento del lavoro agile e dello smart working nelle aziende è in crescita e quella di coloro che rifiuta il lavoro intelligente è solo del 17%. Ciò significa che l’83% preferisce aderire agli accordi di smart working che regolano il rapporto di lavoro tra azienda e lavoratore.