Abitualmente, quando sottoscriviamo un abbonamento con una compagnia di telecomunicazioni come TIM, Vodafone o altro gestore, tra le parti in causa, sorge un vincolo contrattuale. Ovvero, a fronte di un servizio fornito dall’operatore, il cliente dovrà pagare un prezzo in abbonamento tramite l’emissione delle fatture. Quest’ultime, vengono inviate al cliente comprensive di tutto il dettaglio traffico ed il relativo costo. Di prassi, tali fatture, sono sempre state inviate all’utente mensilmente, conteggiando in fattura l’intero mese.
Invece, durante il periodo che va da Aprile 2017 ad Aprile 2018, tutte le compagnie telefoniche, deliberatamente, hanno iniziato a mandare le fatture ai propri clienti ogni 28 giorni anziché alla naturale scadenza del mese.
Detta così, non sembrerebbe esserci niente di strano, ma purtroppo si. Infatti, se invece di far terminare il conteggio della fattura non più al 30/31° giorno, ma bensì al 28° giorno del mese, facendo bene in conti, noteremo come, per fine anno, viene fuori una 13esima fattura da pagare, che normalmente non sarebbe dovuta.
Questo perché, anche se i conteggi dei giorni da fatturare sono 28 e non più 30 o 31, i 2 o 3 giorni che restano per terminare il mese, non vengono mica abbonati. Anzi, a partire dal 29° giorno del mese, riparte il conteggio del nuovo mese da fatturare. Quindi, il 29° giorno del mese, risulta essere il primo del mese successivo a quello che si è appena terminato al 28° giorno.
Chi ha diritto al rimborso per la fatturazione a 28 giorni?
Hanno diritto al rimborso per il fenomeno della fatturazione a 28 giorni, tutti coloro i quali, sono stati clienti di telefonia fissa di Tim, Vodafone, Windtre e Fastweb durante il periodo di tempo che va da Aprile 2017 ad Aprile 2018. Per dimostrare di essere stati loro clienti durante il periodo di tempo indicato, vi basterà esibire anche solo una fattura cartacea o digitale di quel periodo. A tal proposito, vi consigliamo sempre di richiedere al vostro gestore l’invio della fattura digitale. In questo modo, evitate di poterla perdere, e vi risulterà molto più comodo ed ecosostenibile conservare tutte le fatture.
La multa dell’autorità garante?
Innanzitutto, bisogna dire, che lo scorso Luglio, in tutela dei consumatori era intervenuta anche l’AGCOM.
In quanto, l’operazione messa in atto dai vari gestori di telefonia, è risultata essere una manovra di cartello, atta a raggirare gli utenti. Inoltre, lo scorso Ottobre, l’Agcom, è stata costretta ad intervenire nuovamente sulla questione, intimando alle compagnie di riconoscere in automatico il rimborso della 13esima fattura. Inoltre, in virtù di tale comportamento, le compagnie sono state multate dall’autorità garante per un totale di 228 milioni di euro, ripartiti tra tutti gli operatori coinvolti nel fenomeno della fatturazione a 28 giorni, ovvero, Tim, Vodafone, Windtre e Fastweb.
Anche se la cifra di 228 milioni può sembrare molto elevata, c’è da specificare, che l’Antitrust non ha voluto applicare il massimo sanzionabile. Infatti, data l’operazione di cartello ai danni degli utenti, la multa sarebbe potuta essere ancora più salata, arrivando a richiedere il 10% del fatturato di ogni azienda coinvolta.
Invece, i 228 milioni di euro, sono stati così ripartiti. La Tim, è quella che dovrà pagare di più, con una multa di 114,4 milioni, 59,97 milioni per Vodafone, 38,97 milioni di euro per Wind Tre e 14,76 milioni per Fastweb.
Come richiedere il rimborso per la fatturazione a 28 giorni?
Secondo l’autorità garante, le compagnie dovrebbero rimborsare automaticamente tutti i loro clienti che sono stati coinvolti dalla fatturazione a 28 giorni. I gestori telefonici coinvolti, avrebbero dovuto predisporsi per effettuare i rimborso a tutti i loro clienti interessati dal fenomeno.
Quindi, sarebbe dovuta bastare una semplice richiesta di rimborso da parte vostra attraverso i loro canali ufficiali, e dopo poco avreste dovuto ricevere il meritato rimborso. Purtroppo, nonostante la sollecitazione e la relativa multa da parte dell’antitrust, i procedimenti di rimborso vanno molto a rilento. Di conseguenza, se volete essere sicuri di ricevere il vostro meritato rimborso per la fatturazione a 28 giorni, non esitate a richiedere l’assistenza gratuita online su disserviziotelefonico.it