Lo Smart Working è un modello di lavoro organizzato in modo da portare grandi vantaggi alle aziende e imprese che lo adottano. I vantaggi possono essere riassunti in:
- Maggiore produttività per le aziende;
- Organizzazione del lavoro più efficace e strutturata per obiettivi;
- Maggiore benessere e miglioramento della qualità della vita del dipendente.
In modo scorretto lo smart working è associato a pratiche di lavoro diverse come il Telelavoro. Lo smart worker non è semplicemente qualcuno che lavora da casa, invece che in ufficio.
Lo Smart Working è un’organizzazione del lavoro che si fonda su 4 pilastri fondamentali con i quali l’azienda programma di raggiungere obiettivi di maggiore produttività, redditività, efficienza, risparmio. I 4 pilastri sono:
- Flessibilità;
- Autonomia;
- Responsabilità;
- Tecnologia.
Ecco come adottare la modalità di lavoro smart in azienda
A proposito di smart working un capitolo a parte merita la sicurezza connessa alla modalità di lavoro smart. La sicurezza dello smart worker, di chi lavora in remoto; la sicurezza dei dispositivi tecnologici che utilizza, dei device, computer, smartphone, ipad. La sicurezza della rete e della connessione che utilizza e con la quale si connette alla rete sono tutti aspetti molto curati dal Garante della Privacy, che dispone diverse misure per garantire che nessuno possa violare i dati protetti trattati dall’azienda in smart working come le Policy BYOD, l’adozione di misure di cyber security, l’individuazione del data protection officer.
L’adempimento di queste misure potrebbe spaventare l’imprenditore che intende convertire la sua azienda allo smart working. Tuttavia il Garante della Privacy ha predisposto già da anni le misure da adottare per la conservazione digitale dei documenti. Per avere la propria azienda in smart working, nella maggior parte dei casi basta un modesto adeguamento normativo relativo alla compliance del GDPR e tecnologico.
Ecco perché le aziende dovrebbero convertirsi allo smart working
L’aspetto che maggiormente interessa le aziende riguarda il risparmio. Come e perché un’azienda dovrebbe convertirsi alla modalità di lavoro smart, adottando il modello organizzativo del lavoro agile?
L’aspetto del risparmio è prevalente. Gli spazi fisici sono ridotti al minimo. Grandi strutture organizzative non hanno più bisogno di tenere in piedi grandi spazi fisici per ospitare un gran numero di persone che ogni mattina si ritrovano tutte allo stesso posto, con gli stessi orari, con le stesse abitudini, ottenendo un significativo risparmio in termini di bollette delle utenze, fatture delle spese di gestione, degli affitti, dei noleggi e della gestione del lavoro.
L’altra faccia della medaglia dello smart working è il risparmio per il lavoratore dipendente. Va detto che affinché l’azienda possa introdurre la modalità di lavoro agile deve prima organizzare un confronto con i suoi dipendenti, per la formalizzazione e la stipula di un nuovo contratto di lavoro frutto di un accordo individuale o collettivo, che regoli le nuove modalità di svolgimento del lavoro e della valutazione del lavoro svolto sulla base di risultati che insieme hanno deciso di raggiungere.
Smart working pre e post covid
Lo smart working ha rivelato le sue potenzialità nella situazione di emergenza dettata dal CoronaVirus. Le aziende d’avanguardia che fin dal 2017 hanno avuto l’ardire di adottare la modalità del lavoro agile, hanno affrontato e gestito molto meglio l’emergenza lockdown. Avere avuto disponibili gli strumenti per poter gestire da remoto molti aspetti del lavoro aziendale, gli ha consentito di non perdere quote di mercato ma, anzi, di aumentarle attraverso la rete e internet. Gli altri hanno dovuto adeguarsi in fretta, senza la necessaria sperimentazione, in un clima di estrema confusione che non ha aiutato a gestire la transizione dello svolgimento del lavoro prossimo a quello del lavoro remoto. Le aziende che si stanno convertendo post covid allo smart working cresce di mese in mese. Dal 2018 al 2019 i lavoratori dipendenti in modalità agile sono aumentati di 90.000 unità per un totale di 570.000. I numeri sono in crescita ma sono ancora ingiustificatamente insufficienti per una modalità di lavoro che fa ottenere risparmi per l’azienda, migliora le relazioni di lavoro del dipendente, tra dipendenti, capi e responsabili, aumenta il clima di fiducia tra le persone coinvolte nei processi produttivi, aumenta le capacità e le competenze dei dipendenti.